Sunday, March 05, 2006

Felicità, happiness, bonheur, felicidad

"Vivere felici può significare solo vivere il meno infelici possibile"
da "L' arte di essere felici" di Arthur Schopenauer
L' uomo ha sempre ricercato la felicità. Per Socrate il fine ultimo della vita umana è una felicità morale che ci spinga al bene, perciò definita eudemonismo. Per Aristotele è fondamentale agire secondo ragione e solo da ciò può nascere la felicità. Nella sua "Etica Nicomachea" scrive:"...anche la felicità noi diciamo che è un' attività dell' anima".
Mentre Aristippo fa coincidere la felicità con il piacere fisico e da lì nasce l' edonismo. Poi ci saranno altri esponenti quali Epicuro che proporrà l' atarassia, cioè una serenità dello spirito e l' utilitarismo di Bentham e Mill.
Devo ammettere che la parola felicità m' incute paura. Infatti penso all' idea distorta che ne abbiamo oggi, agli psicofarmaci, alle droghe che offrono dei pericolosi surrogati; oppure ad alcuni media che ci propongono una società edonista e priva di valori.
Più che un diritto essere felici a tutti i costi è un dovere. Perché?
Può darsi che lo sguardo disincantato di chi osserva il mondo con occhi critici dia fastidio? Un elemento di disturbo per chi costruisce castelli di carta e ci propone una realtà edulcorata?
Credo che la felicità intesa come puro e semplice edonismo sia pericolosa.
Forse si potrebbe cercare una pace interiore che ci aiuti anche ad agire al meglio per noi stessi e per gli altri. Di sicuro è più difficile da perseguire, ma potrebbe aiutare tanta gente ad essere un po' meno disperata.
Nella nostra natura umana è insito il senso del tragico: guerre, sterminii, dolore fisico e psicologico. L' azione tragica di questi avvenimenti si risolve poi nella catarsi, o purificazione, che prelude alla pace, ad esempio dopo un conflitto. Come diceva Vico, la storia è fatta di corsi e ricorsi ciclici. Ciò spiega in parte perché dopo una guerra c' è più ottimismo, nonstante sembri una contraddizione. Una sorta di felicità per un futuro che non può essere peggiore del passato. Di sicuro è una possibilità che non vorrei mai si dovesse avverare!
Dopotutto potremmo almeno cercare di essere più sereni, se non felici, dal momento che la felicità mi sembra una chimera.
Se provassimo a parlarci e a comprenderci, amando di più noi stessi e gli altri. Probabilmente molte tragedie si potrebbero evitare.

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