Malinconia
"Tutte le cose nobili hanno un' ombra malinconica". Moby Dick di Herman Melville Aristotele parlò della malinconia e Ippocrate, il famoso medico dell' antichità, la definì umor nero. Da allora in poi gran parte dell' arte è stata velata da questa "poetica" forma di depressione, come la definiremmo, in maniera riduttiva, oggi. Infatti non è appropriato parlarne in questi termini, soprattutto perché è ben più di una "malattia dell' anima" e anche perché, non dimentichiamoci, quanta sofferenza può portare una patologia psichica se spinta agli estremi; senza contare che alcuni giovani artisti sono sempre pronti ad emulare i loro maestri, con tragiche consegenze in alcuni casi. La malinconia non è facile da definire, si può dire che è un' aura di mistero che racchiude una follia letteraria definita spleen da Baudelaire. Studiata da medici, filosofi, psichiatri, psicologi, anche dallo stesso Freud, e letterati: esiste pure un testo intitolato "L' anatomia della malinconia". Ora sappiamo cosa comporta la depressione, le cause fisiche e le conseguenze correlate a questa insidiosa malattia. Però,se in alcuni casi la malinconia ha permesso di produrre opere di un tale valore, non si può definirla del tutto negativa. Si tratta di un modo amplificato di sentire le cose e di provare le emozioni; magari pericoloso se non controllato, ma che porta l' arte a livelli sublimi. Quindi se si tratta di sola pura malinconia e non di altre patologie, perché non provare a curarla con la magia della parola, piuttosto che con una pillola? |
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